Nell’era della trasformazione digitale, dell’intelligenza artificiale e dell’hybrid working, il networking per l’IoT gioca un ruolo sempre più fondamentale per l’ottimizzazione e l’interconnessione dei processi gestionali e produttivi delle aziende.
La supply chain dell’industria odierna richiede ormai tecnologie informatiche agili, automatizzate, ad elevate prestazioni e costantemente aggiornate per rispondere con rapidità ai mutevoli bisogni del mercato. Queste novità informatiche “intelligenti” si stanno velocemente introducendo in tutti i livelli della supply chain industriale, a partire dal reparto produttivo fino ad arrivare ai fornitori di componenti e packaging.

In quest’ottica mondiale, l’Internet of Things (internet delle cose), termine generale con cui si descrive il collegamento che unisce qualsiasi dispositivo fisico a internet, ha bisogno di nuove reti più veloci e sicure.
Con il supporto dell’IoT, le aziende riescono a rispondere in maniera rapida e precisa alle richieste dei consumatori, assicurando e mantenendo la propria posizione di competitività sul mercato.
Questa tendenza è destinata a evolvere e diventare sempre più consistente nel prossimo futuro. La GSMA (l’organizzazione industriale che rappresenta gli interessi degli operatori di rete mobile in tutto il mondo) prevede che entro il 2025 ci saranno 25 miliardi di nuove connessioni IoT, che avranno un grande impatto a livello mondiale. La loro gestione comporterà infatti un notevole cambiamento nella gestione e nel trasferimento dei dati da parte delle aziende, e influirà in maniera significativa sulle reti.

La prima e fondamentale differenza rispetto a oggi, sarà il modo di archiviazione e gestione di questi dati. Il Global Cloud Index di Cisco prevede che nei prossimi anni saranno generati quasi 850 Zettabyte (ZB) da tutte le persone, le macchine e gli oggetti (se li paragoniamo ai 220 ZB di dati effettivi generati nel 2016, possiamo subito intuire che è in netto aumento).
In che modo si evolverà la connettività nell’immediato futuro, per far fronte a questi cambiamenti?

Cos’è il networking per l’IoT, a cosa serve e a chi si rivolge

Che una macchina possa comunicare con altre macchine o apparati in tempo reale, anche molto lontani tra loro nello spazio, è ormai un fatto appurato da tempo in ambito privato e industriale. Questa comunicazione avviene grazie a un networking, cioè alla possibilità di far comunicare due dispositivi tra loro (computer, cellulari, router, tablet, ecc.) tramite diverse tecnologie: reti wireless, linee telefoniche, satelliti e molto altro.
Per soddisfare le odierne necessità aziendali, in un mondo che avrà continuamente bisogno di maggior connessione, la rete deve essere, come detto, sempre più efficiente e funzionale.

La rapida comunicazione tra dispositivi industriali di diverso genere, che contribuiscono ad aumentare l’efficienza delle attività svolte dalle persone e migliorare la qualità della vita, può essere resa possibile solo da un networking all’avanguardia che permetta di far interagire things (gli oggetti reali, appunto) con il mondo digitale in maniera sempre più veloce e ottimizzata.
L’implementazione delle reti di connessione IoT a livello industriale guarda principalmente a due macro obiettivi: il monitoraggio e il trasferimento delle informazioni ottenute da macchine e impianti in tempo reale. Così facendo, le imprese riescono a individuare dati e parametri di performance e valutare le successive azioni strategiche da intraprendere, garantendo e mantenendo la propria competitività sul mercato.

Networking IoT nelle Industrie: tutti i vantaggi

Avere la possibilità di connettere tra loro più dispositivi per raccogliere e scambiare dati in tempo reale è oggi per le aziende uno dei primi fattori del successo sul mercato.

Il networking dell’internet delle cose oggigiorno permette all’industria di:

  • monitorare in tempo reale la produzione e le prestazioni di prodotti e servizi;
  • analizzare dati e informazioni utili a ottimizzare i processi gestionali e produttivi;
  • prevedere rischi ed evitarli;
  • proteggere i dati sensibili di utenti e consumatori;
  • migliorare la sicurezza e le performance di prodotti e servizi;
  • ottimizzare le manutenzioni;
  • migliorare l’efficienza energetica dei processi produttivi;
  • analizzare l’intera supply chain e intervenire nel processo di approvvigionamento;
  • consentire la sicura tracciabilità dei prodotti.

I principali settori interessati

In un mondo sempre più connesso e orientato alla sostenibilità, (micro mobilità elettrica, smart cities, efficienza energetica, zero emissioni) potenziare e garantire le connessioni per l’IoT aziendale è anche sinonimo di salvaguardia dell’ambiente, oltre che di miglioramento della vita degli utenti.
I principali protagonisti in questo senso sono i trasporti e l’automotive: Gartner (società di ricerche nel settore IT) prevede che entro il 2025 ci saranno più di 600.000 veicoli connessi sulle strade di tutto il mondo. Automobili e mezzi di micromobilità sostenibile dotati di intelligenza artificiale e automatizzazioni, come geolocalizzazione, guida autonoma, sistemi di parcheggio intelligente, comunicazioni tra veicoli, zero emissioni ecc saranno i protagonisti della nuova viabilità eco-friendly, che in pochi anni ci farà dimenticare quella attuale.

Gli altri settori in cui nel vicino futuro un networking per l’Iot sarà ancor più fondamentale rispetto a oggi sono tutti quelli in cui si ha la necessità di automatizzare i processi e raccogliere o trasferire dati:

  • Manifatturiero: un networking per IoT sicuro ed efficiente permette la raccolta di dati in tempo reale sulla supply chain e sui prodotti. Questo consente di migliorare la qualità, le prestazioni e la sicurezza dell’intero processo produttivo.
  • Edile: dati sull’aria, umidità, terreno possono essere trasferiti e analizzati per migliorare la vita in casa e ridurre le spese energetiche.
  • Agricolo: le connessioni IoT intervengono a monitorare le condizioni e le caratteristiche del suolo, dell’acqua e dell’aria. La produzione agricola si potenzia e gli sprechi si riducono.
  • Energetico: connessioni IoT rapide ed efficienti vengono usate per gestire e controllare i sistemi di produzione e distribuzione dell’energia, diminuendo sprechi e costi e migliorando l’efficienza energetica.
  • Assistenza sanitaria: i pazienti possono essere controllati a distanza tramite un agile networking IoT. Questo si traduce nell’ottimizzazione delle cure e una diminuzione dei costi di ospedalizzazione.

Nuove connessioni

In vista della prossima gestione di questo nuovo e imponente traffico prodotto dai dispositivi IoT, è urgente e altamente necessario garantire l’elaborazione e il trasferimento dei dati in luoghi diversi da quelli utilizzati fino adesso – ancor più veloci e affidabili –, che si appoggiano alle reti tradizionali:

1. 5G
Per prima cosa, rispetto a oggi servirà una rete diversa che riesca pienamente ed efficientemente a sostenere l’enorme mole e varietà dei dati che verranno trasferiti, elaborati ed archiviati. Come nello scenario odierno, anche nel prossimo futuro le connessioni non saranno di un unico tipo ma ne esisteranno di diverse, che verranno utilizzate a seconda dei dispositivi IoT. Alcuni continueranno a usare le reti mobili (3G, 4G e 5G), altri funzioneranno con il Wi-Fi, alcuni con reti mesh aperte. La banda ultralarga 5G permetterà di trasferire dati in movimento con bassissima latenza, consentendo l’upload e la conseguente generazione di risposte in tempo reale, oltre ad assicurare facile ingresso a milioni di nuovi dispositivi mobili.
In ogni caso, il ruolo del nascente 5G avrà un impatto non indifferente nel mercato IoT, specialmente in quelli dell’automotive e della realtà virtuale e aumentata. Per colmare il gap tra il settore automobilistico, quello tecnologico e quello telecomunicativo sono state istituite alcune organizzazioni, come la 5G Automotive Association (5GAA), che contribuiranno in tal modo a implementare il 5G e rendere possibile la prossima generazione di auto connesse.

2. Wi-Fi 6

Rispetto al Wi-Fi 5, le connessioni Wi-Fi 6 (conosciute anche come 802.11ax) possiedono una velocità di trasmissione più rapida, poiché aumentano la capacità di trasferimento dati e diminuiscono la latenza. Questo sarà molto utile a dispositivi IoT ad alta velocità, come quelli di videosorveglianza.

3. LPWAN

Acronimo di Low-Power Wide Area Network, questo networking è stato progettato per l’utilizzo di dispositivi IoT a basso consumo energetico, come gli apparecchi di monitoraggio o i sensori. La connessione è ad alta velocità e avviene tramite banda ISM (Industrial, Scientific and Medical), garantendo alta capacità di trasferimento dati e basso consumo energetico.

4. Sigfox

Rientra nelle reti LPWAN ed è una connessione wireless dedicata all’internet delle cose, gestita, a bassa velocità e a basso consumo energetico. È stata appositamente progettata per il trasferimento di piccole quantità di dati tra dispositivi IoT. Non è adatta quindi alla banda larga e la sua efficienza energetica permette di realizzare apparati connessi alla rete che durano molti anni con batteria tradizionale.

5. LoRaWAN (Long Range Wide Area Network)

È una tecnologia di connessione wireless in grado di trasmettere a grande distanza, a bassa velocità e creata per i dispositivi IoT a basso consumo energetico ma che necessitano di una copertura solida, come i dispositivi di monitoraggio ambientale.

Scambio ed elaborazione dati (edge computing)

Viste queste nuove e varie modalità di connessione, si sta rendendo necessario riunire tutti i dati in punti di aggregazione centrali. I dati più critici, che richiedono una risposta immediata, possono essere elaborati in una postazione edge che trasferirà le richieste di contenuti al proprietario e i dati di performance e manutenzione al produttore. I dati non verranno più inviati a una rete centrale, ma verranno trasferiti in punti vicino agli stessi dispositivi che li elaborano (ad esempio, direttamente sul dispositivo oppure in un server locale posto al livello della rete utilizzata, come un router o gateway IoT). Quindi la mole di dati che prima viaggiava su lunghe distanze, ora viaggerà sul bordo della rete e non dovrà più arrivare “al centro”.

L’obiettivo principale dell’edge computing è di diminuire il tempo di latenza e il traffico sulla rete, risultato che si può ottenere migliorando l’efficienza e la velocità di elaborazione dei dati, rendendo possibile l’elaborazione dei dati in real time e riducendo il costo di archiviazione dei dati stessi.
Le imprese più grandi, dislocate su più territori (trasporti, sanità) e che hanno notevoli necessità di elaborare dati, si stanno velocemente spostando verso la tecnologia edge computing.

La sicurezza in ambito networking IoT per le industrie

Le tecnologie di connessione IoT in ambito aziendale quindi stanno cambiando ed evolvendosi in meglio, ma l’attenzione alla cybersecurity deve rimanere alta per proteggere la privacy dei dati. È necessario apportare misure ancor più stringenti per affrontare il cybercrime, in vista delle possibili debolezze a cui il nuovo networking IoT potrebbe andare incontro in fase di introduzione. La soluzione prevista, per ora, è quella di far passare qualsiasi comunicazione attraverso firewall o VPN: questo permette di ridurre il rischio solo in un segmento di rete e non estenderlo a tutto il network.

Le aziende possono fare affidamento sui sistemi wireless, switching, di sicurezza e di gestione su Cloud forniti da noi forniti. Alet infatti garantisce, con i propri servizi, la corretta gestione, visibilità e controllo da remoto dei dati, oltre a un notevole risparmio economico rispetto alle tradizionali architetture.

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