Abbiamo iniziato a sentir parlare di reti mobili con la diffusione dei cellulari prima e degli smartphone poi – device dotati di connessione internet, come tablet e smartwatch, compresi – e qualcuno di noi ricorderà infatti “le G precedenti” al 4G: dall’1G in avanti abbiamo vissuto la transizione dall’analogico al digitale e un aumento della banda di connessione continuo e sempre più performante.

Le reti mobili sono strutture che permettono la telecomunicazione su tutto il territorio, suddiviso in aree di grandezza limitata denominate “celle”.

Quando oggi parliamo di tecnologia cellulare dobbiamo riferirci al 5G, ovvero la quinta generazione di reti mobili che inizia finalmente a essere operativa in Italia e che offrirà un upgrade che consentirà l’erogazione e la fruizione di servizi impossibili da fornire finora.

Come eravamo: breve recap delle reti mobili che hanno portato al 5G

L’evoluzione che ci ha traghettati alla rete mobile odierna racconta la storia della tecnologia e le fasi che questa ha attraversato nel tempo, ricordandoci come siamo arrivati al punto in cui ci troviamo oggi.

Da dove siamo partiti quindi, con le reti mobili?

Rete mobile 1G: l’analogica

La rete mobile 1G vede la luce a fine anni ‘70 nel Paese del Sol Levante, in Giappone, utilizza uno standard analogico di trasmissione dati e pertanto necessita di apparecchi di dimensioni maggiori a quelli odierni (dove sia il modulo ricevente-trasmettitore che la batteria piombo-acido erano più voluminosi).

È lenta, poco sicura e parecchio inaffidabile: il parco giochi degli hacker.

Nel 2018 è stata dismessa anche l’ultima rete mobile 1G esistente al mondo, per la precisione in Russia.

Si passa al digitale con la 2G

La 2G si diffonde a livello commerciale nel 1991 insieme alla tecnologia GSM.

La differenza principale rispetto alle reti mobili di prima generazione sta nel fatto che dall’analogico si passa al digitale e garantiscono:

– la cifratura delle trasmissioni, quindi evita le intercettazioni non autorizzate;

– l’efficienza spettrale migliorata;

– la possibilità di inviare SMS (Short Message Service) ed MMS (Multimedia Message Service) e quindi l’introduzione di servizi dati;

– maggiore velocità (200 kbps contro i 2 kbps della 1G).

Alcuni di noi ricorderanno però che la scarsa copertura del 2G riservava spesso sorprese salate in bolletta, a causa degli elevati costi di roaming e frequenti interruzioni delle telefonate.

Gli albori dell’always-on con il 3G

All’arrivo del 3G ci siamo accorti di quanto avere a disposizione una connessione web in un dispositivo portatile ci semplificasse la vita.

La 3G, infatti, trasmetteva dati a una velocità 200 volte superiore a quella del 2G e ci consentiva l’accesso a Internet solo premendo pochi tasti sulla tastiera del cellulare che tenevamo tra le mani.

Il GPRS introdotto in contemporanea al 3G penserà a fare il resto e a rendere il web la nostra seconda casa.

Il mondo come lo conosciamo: il 4G

L’era moderna delle reti mobili inizia attorno al 2010 con la tecnologia 4G, attualmente la più diffusa sulla Terra.

Con essa abbiamo potuto coinvolgere sempre più i dispositivi smart nella nostra quotidianità, appoggiarci a servizi di streaming senza rinunciare alla qualità audio e video HD, fare le prime esperienze con la realtà aumentata, giocare a chilometri di distanza con amici e sconosciuti a videogiochi in 3D e beneficiare di un nuovo modo di comunicare, veloce, pratico e sicuro.

A cosa serve il 5G?

Il 5G ha portato un’innovazione di rete tale da permettere l’accesso ultra-broadband – ovvero su banda ultralarga – fisso e mobile, consentendo così di distribuire servizi differenti tra loro.

Godere dell’accesso alla banda ultralarga significa che è possibile inviare e ricevere dati a velocità minima di 100 Mbps, mentre con la banda larga (fast broadband) la velocità si riduce a minimo 30 Mbps. Inoltre con il 5G si introduce il concetto di Network Slicing, a sottolineare che questa nuova generazione di rete mobile servirà la connettività nella sua forma più estesa, e che l’intera rete virtuale sarà a disposizione di uno specifico servizio.

Ciò sarà possibile grazie al mix di diversi elementi di rete che servono a garantire la qualità del servizio richiesto.

L’Italia ha stanziato fondi e porta avanti un’iniziativa strategica per la diffusione della banda ultralarga da marzo 2015, visto e considerato che l’innovazione della rete 5G coinvolge anche le aziende contribuendo alla loro produttività.

Sarà infatti possibile creare reti aziendali fisse e mobili private, che integreranno gestione e connessioni proprietarie con quelle di carrier esterni.

Quando il 5G sarà a disposizione di tutti?

Se ci voltiamo indietro possiamo notare una ciclicità costante: le generazioni delle reti mobili evolvono ogni 10 anni circa. Durante questo lasso di tempo i professionisti del settore riescono ad ascoltare e prevedere le nuove esigenze degli utenti, e hanno modo di progettare e realizzare sistemi, tecnologie e strumenti che le soddisfino.

In questi anni – tra soluzioni non-standalone (ovvero che per funzionare necessitavano ancora del supporto della rete 4G) e definizione di tutte le caratteristiche della nuova rete mobile – siamo arrivati alla versione finale della tecnologia 5G, che consentirà di trasmettere dati fino a 10 Gbit/s e sarà quindi 10 volte più performante rispetto al 4G.

Escludendo le “città tester” (Milano, Prato, Bari, Matera e L’Aquila) che hanno avuto il piacere di assaporare le gioie del 5G per prime, il resto d’Italia ha iniziato a goderne a partire da quest’anno, aziende e famiglie comprese.

In Parlamento Europeo è stato stabilito che ogni Stato membro dell’Unione fosse dotato del 5G entro il 2020, e con la “Gigabit Society” sono stati aggiunti altri obiettivi da raggiungere nel 2025:

– fornire tutte le famiglie della nuova tecnologia di connettività con capacità di download di minimo 100 Mbps, anche nelle aree rurali;

– dotare scuole, università, ospedali e strutture socioeconomiche di una connessione pari a 1 Gbps;

– offrire la copertura 5G a tutte le aree urbane, reti ferroviarie e stradali principali.

Nel mondo l’Italia è attualmente al secondo posto tra gli Stati che, ad oggi, hanno dotato la maggior parte della popolazione del 5G e, con il suo 99,7% del territorio coperto dalla nuova rete mobile, è seconda solo all’isola di Cipro.

Perché abbiamo bisogno del 5G e della banda ultralarga?

Il traffico delle reti mobili in questi anni non è solo aumentato ma è anche cambiato.

Ad accedervi sono ancora smartphone e tablet – e perciò le persone – ma non solo: oggi usufruiscono della rete mobile anche le smart home, l’IoT, le smart city e l’industria 4.0 per citare solo alcune delle nuove realtà odierne e dei relativi dispositivi connessi e interconnessi.

Sono e saranno sempre più le macchine ad aver bisogno di comunicare tra loro attraverso queste infrastrutture, che devono perciò:

– consentire l’accesso a milioni di dispositivi per chilometro quadrato

assicurare la longevità delle batterie dei dispositivi

– permettere che vengano erogati servizi di ultima generazione in real time

ridurre la latenza avvicinandola allo 0

– assicurare la capacità utile per assecondare il traffico wireless in aumento

Con il 5G sarà possibile accedere alla realtà virtuale e aumentata attraverso appositi visori, essere operati da robot chirurgici che già esistono e che comunicheranno in pochi millisecondi (meno del tempo necessario al nostro cervello per elaborare un input, per intenderci), sfrutteremo la guida autonoma dei veicoli, connetteremo, catalogheremo e localizzeremo oggetti e macchinari – anche industriali – che ci informeranno circa il loro stato di salute, il grado di usura e ci potranno anche richiedere di essere revisionati.

Il 5G permetterà all’autobus, al treno e al velivolo su cui saliremo di riconoscere il nostro viso, ai nostri parametri vitali di essere monitorati in ogni istante e di sottoporli ad algoritmi di IA che li analizzeranno, tutelando la nostra salute.

Prendiamo per esempio alcuni settori che interessano ciascuno di noi, quello della mobilità, della sanità e dell’istruzione, e vediamo cosa possiamo, a ragione, aspettarci dall’introduzione del 5G in questi ambiti.

Mobilità e trasporti

Con il tempo si diffonderanno le auto a guida autonoma; benché per questo dovremo attendere che siano create e disposte le strutture e infrastrutture necessarie alla loro circolazione sul territorio.

Possiamo prevedere però che le auto senza pilota potranno comunicare tra loro, rilevare congestioni di traffico, incidenti, situazione di emergenza, individuare itinerari alternativi e portarci a destinazione sani, salvi e meno stressati dal traffico di quanto non accada oggi.

Settore sanitario

Sarà possibile ricevere cure a distanza, anche subire interventi chirurgici da remoto grazie all’utilizzo di robot come Da Vinci.

L’utilizzo dell’IA e la possibilità di reperire un’imponente quantità di dati e informazioni sanitarie rilevanti da ogni parte del mondo, in tempo reale, consentirà di ricevere diagnosi e terapie efficaci in tempi record.

Scuola e istruzione

Con il 5G nelle scuole è già possibile:

– personalizzare i metodi di apprendimento attraverso l’ibridazione della didattica,

includere alle lezioni studenti ospedalizzati o in condizioni di fragilità che non consentono loro di recarsi in classe

arricchire i contenuti formativi a costi sostenibili per lo Stato,

collaborare con altri Istituti scolastici,

– seguire le lezioni di insegnanti o esperti di altri paesi in una comune aula virtuale,

– creare esperienze immersive didattiche con la realtà virtuale.

Le possibilità in questo campo sono pressoché infinite, vanno solo esplorate.

E non è tutto, ma solo con questi pochi esempi possiamo capire quanto cambieranno le nostre vite, settori come quello agricolo o della difesa e anche quale sia il potenziale a disposizione delle imprese.

5G e IoT aziendale

L’IoT prevede l’utilizzo di device, sensori, macchine e strumenti di ogni tipo e tutti loro sono in grado di inviare entità di dati di dimensioni molto elevate ai sistemi in cloud, affinché vengano elaborati dall’Intelligenza Artificiale.

I dispositivi dotati di IoT sono in aumento e ciascuno di loro offre servizi sempre più avanzati, aumenta la richiesta di bassa latenza, alta disponibilità e copertura; richieste che il 5G è in grado di soddisfare.

Nelle aziende che effettueranno la transizione a industria 4.0, verranno semplificate le automazioni produttive e gestionali, soprattutto dove sono impiegati macchinari in modo massivo, che potranno essere integrati e collaborare tra loro oltre che coordinati in tempi brevissimi.

Questo permetterà di realizzare volumi maggiori in minor tempo, garantendo contemporaneamente un elevato standard di qualità dei prodotti.

Le aziende logistiche beneficeranno del 5G in sede e all’esterno, fino alla consegna della merce a destinazione, senza contare che il trasporto su strada sarà più sicuro e sostenibile grazie allo scambio di informazioni tra veicoli.

Le imprese manifatturiere godranno della robotica per la produzione personalizzata, riducendo costi e tempi di lavorazione.

Tutto ciò è reso possibile dall’mMTC (massive Machine Type Communications) su cui si basa l’IoT e dall’ URLLC (Ultra Reliable Low Latency Communication) che garantisce una latenza inferiore a un millisecondo, due caratteristiche fondamentali della nuova rete mobile 5G.

Come accedere alla connettività 5G in modo sicuro e performante?

Le aziende sono strettamente influenzate dalle reti mobili e dalla banda ultralarga, in quanto da queste dipende la loro capacità di comunicare, di accedere al web e a numerosi servizi indispensabili come per esempio il cloud.
Il 5G farà la sua parte, sostenendo nuove funzionalità che miglioreranno l’organizzazione e la produttività aziendale: significa che le imprese troveranno un nuovo alleato nella nuova generazione di reti mobili, e vi si affideranno sempre di più.

Per questa ragione il fornitore scelto dovrà garantire la sicurezza della rete, il suo perfetto funzionamento e assistenza tempestiva in caso di necessità, soprattutto quando alla rete sono correlate funzionalità di primaria importanza per l’attività.

In questo contesto emergono fornitori di servizi specializzati come Alet che, interfacciandosi direttamente con il cliente finale, hanno interesse a fornire un servizio di elevata qualità.

Scegliere con cura con chi collaborare permetterà di beneficiare di tutti i vantaggi della banda ultralarga e del 5G senza pensieri, in sicurezza e in modo pratico.

Il nostro team di esperti ha studiato una rosa di servizi di connettività che garantiscono sicurezza assoluta e performance elevate e adeguate a soddisfare anche le aziende tecnologicamente più avanzate.

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