Negli ultimi anni la diffusione dello smart working ci ha dimostrato che il modello di organizzazione del lavoro che meglio si è integrato nelle realtà aziendali è l’hybrid working.
L’hybrid working si è rivelato essere la soluzione più apprezzata, sia da chi gestisce i progetti e i team, sia da dipendenti e collaboratori, perché aumenta la produttività aziendale permettendo di raggiungere un work-life balance individuale a cui oggi non siamo più disposti a rinunciare.

L’Italia, il cui tessuto economico regge su piccole e medie imprese, è un paese ancora molto tradizionalista rispetto al modello di lavoro adottato, le esigenze del mercato variano molto velocemente e le priorità delle aziende cambiano di conseguenza. Cosa resterà della flessibilità raggiunta finora: sarà mantenuta o tornerà – quasi – tutto come prima della pandemia?

Crisi economica e hybrid working: cosa cambia

La guerra in Ucraina e la crisi economica mettono il nostro paese in una condizione di incertezza che potrebbe minare i modelli di lavoro flessibili diffusi negli ultimi tempi. Molte aziende italiane affrontano grandi sfide di sopravvivenza e hanno quindi priorità differenti rispetto a solo due anni fa, quando lo smart working si è dimostrato essere per molte di loro l’unico modo per andare avanti.

Anche l’hybrid working oggi è a rischio, nonostante il fatto che sempre più professionisti si stiano dimettendo da aziende che non permettono loro di svolgere le attività in modalità di lavoro ibrida, dopo averne assaporato i benefici durante l’emergenza Covid-19.
In particolare, le preoccupazioni dei C-level intervistati sono:
– la riduzione delle conquiste ottenute in pandemia, che provocherebbe il peggioramento dell’equilibrio tra vita personale e professionale,
– la riduzione della motivazione e dell’attaccamento all’azienda da parte dei dipendenti.

È emerso che nel frattempo il 36% delle aziende ha già ridotto le modalità di lavoro flessibile e ibrido, in piena contraddizione con le priorità dei dipendenti che, secondo il report Global Talent Trends di LinkedIn, sono:

  • retribuzione
  • sviluppo delle competenze
  • equilibrio tra vita privata e lavorativa

Le priorità dei dipendenti

Un’indagine commissionata da LinkedIn che ha coinvolto dirigenti di tutto il mondo, ha messo in luce che l’hybrid working e l’adozione di una filosofia di lavoro Agile sono ormai largamente diffusi e non è né consigliabile né possibile retrocedere.
Dipendenti e leader oggi cercano un’azienda che offra loro fiducia, work-life balance, flessibilità e crescita professionale sia dal punto di vista dell’acquisizione di nuove competenze, sia per quanto riguarda nuove opportunità di carriera.

Tra le priorità dei dipendenti causate dall’incertezza finanziaria, troviamo inoltre:

  • avere risorse finanziarie adeguate a far fronte all’austerità;
  • ottenere un supporto economico di fronte all’aumento dei costi della vita;
  • far fronte allo stress finanziario.

Rimane inteso, che già nel 2021, per l’83% dei lavoratori l’hybrid working è il modello di lavoro preferito, proprio perché permette di migliorare la qualità della vita, risparmiare sui costi di trasporto casa/lavoro, garantisce una comunicazione fluida e nuove opportunità di crescita. E tutte queste persone non sono disposte a tornare a un impiego in presenza a tempo pieno.

La pandemia ha spostato il focus sulle persone e sul loro benessere, anche quando sono impegnate a svolgere la loro professione. Significa che le aziende possono di certo scegliere di tornare a lavorare in presenza, ma devono prevedere:

  • le libere scelte dei dipendenti, che potrebbero dimettersi in quanto non disposti a rinunciare alla flessibilità raggiunta;
  • lo smart working in generale ha dimostrato – già in piena pandemia – che tali modelli di lavoro aumentano la produttività delle persone, a totale beneficio delle aziende per cui lavorano.

È l’alba o il tramonto dell’Hybrid Work Era?

L’alba sonnacchiosa dell’Hybrid Work Era è iniziata tempo prima rispetto all’emergenza Covid-19, benché a quell’epoca fossero solo aziende multinazionali o molto illuminate ad adoperare l’hybrid working. La pandemia ha di fatto accelerato la diffusione di tale modello di lavoro flessibile, permettendo così a una larga scala di aziende e persone di comprenderne il pieno potenziale.

Oggi è possibile lavorare a uno stesso progetto da luoghi molto diversi e distanti tra loro, così com’è possibile organizzare le proprie giornate e i tempi in cui vengono svolte le varie mansioni in funzione di una scadenza comune da rispettare. Questa è l’Hybrid Work Era, un’epoca in cui il lavoro è liquido sia dal punto di vista degli spazi, sia da quello del tempo e degli orari.

Siamo passati dall’avere un unico spazio comune e un orario fisso – quelli d’ufficio – al poter gestire in autonomia la nostra vita. Prima dell’hybrid working, se un giorno non si avevano attività da compiere, era comunque necessario essere presenti in ufficio in attesa che il responsabile chiamasse per impartirci qualche ordine.

Ora le cose sono cambiate e il lavoro ibrido, con la sua estrema flessibilità, consente infinite variazioni di tempo e spazio di cui beneficiano sia i lavoratori che le aziende: benefici che, una volta assaporati, sono ben difficili da lasciare andare per tornare a un modello di lavoro fisso e rigido come quello in presenza.
Alla luce di queste considerazioni l’hybrid working è lontano dall’essere abbandonato, ma come mantenerlo in un contesto aziendale?

Consigli per abilitare l’hybrid working in azienda

Esistono pro e contro anche nell’hybrid working, come call infinite o non strettamente necessarie che interrompono il flusso di lavoro e messaggi a ogni ora, spesso al di fuori dell’orario lavorativo dei collaboratori e conseguente burnout.
Inoltre, anche se in misura minore rispetto a un full remote working, rimane presente la minaccia di soffrire d’isolamento sociale o, come chiamato nell’ambiente, di esaurimento digitale.
Ecco alcuni consigli per adottare l’hybrid working in azienda con successo.

Educare i collaboratori a pratiche sicure

Chi lavora in smart working ha bisogno che la tecnologia sia ovunque e ovunque fruibile. Lavorando da luoghi spesso diversi e al di fuori del controllo di rete aziendale, aumentano le minacce a cui i lavoratori sono esposti e, di conseguenza, l’azienda.
È possibile garantire la sicurezza degli hybrid worker educandoli sulle pratiche sicure da adottare di fronte a situazioni di potenziale pericolo.

Autenticazione a più fattori e VPN

L’accesso di ogni utente alla rete aziendale deve necessariamente essere protetto dall’autenticazione a più fattori per un primo livello di sicurezza. Attraverso il riconoscimento del device utilizzato e della sua posizione, è possibile verificare l’identità dell’utente che tenta l’accesso e concederglielo o meno, in qualsiasi parte del mondo si trovi, senza compromettere né la sicurezza né la user experience.

Protezione degli endpoint e creazione di un’infrastruttura integrata

Difendere il DNS blocca malware e domini ritenuti potenzialmente dannosi prima che infettino la rete e, in ultima linea, protegge dalle minacce più avanzate.

È inoltre possibile creare una piattaforma integrata e continua che colleghi prodotti come i Cisco Secure all’infrastruttura, mantenendo ogni attività protetta.Per far fronte a tutte queste necessità servono tecnologie adeguate. Gli esperti prevedono quali saranno quelle di tendenza per il prossimo decennio, che si diffonderanno in ogni modello di lavoro del futuro, come il Wi-Fi 6 e 5G, il Cloud Computing, AI, IoT, SD Wan e SDN e che, quindi, faranno sempre più parte della nostra quotidianità.

  • Le reti 5G

Il 5G aumenta la velocità e la portata delle reti wireless ed è ormai diffuso in tutto il paese.
Per esempio, le offerte di Cisco permettono di supportare nuove applicazioni migliorando la capacità di rete e la trasmissione dei dati.

  • Intelligenza Artificiale e Machine Learning

Città, trasporti, sicurezza e networking diventano smart con l’IA e l’apprendimento automatico da parte delle macchine.
Cisco permette alla tua azienda di beneficiarne mantenendola al sicuro e superando le sfide in tempo reale.

  • Cloud Computing

È necessario adottare piattaforme cloud che permettono di visualizzare, ottimizzare e organizzare in modo smart app e infrastruttura nell’ambiente cloud in tempo reale. La soluzione che consigliamo in Alet è Cisco Intersight.
Strumenti di gestione delle reti aziendali
Il networking, un tempo guidato da hardware, oggi ha bisogno di essere sostenuto da strumenti che permettono di gestire le reti aziendali, come il software DevOps di Cisco.

  • IoT, l’internet delle cose

L’interconnessione tra macchine e strumenti sta cambiando rapidamente anche il contesto industriale. Sono indispensabili le connessioni in tempo reale tra applicazioni, risorse e dati, tutelando la sicurezza delle aziende. Anche in questo caso Cisco offre strumenti adeguati e altamente performanti.

  • Tecnologia SD-Wan

Nel networking multi-cloud – ma non solo – è importante approcciare la gestione della WAN attraverso sistemi software-defined, che riducono costi operativi, migliorano l’impiego delle risorse e permettono l’utilizzo della banda larga in modo efficiente garantendo la sicurezza e la privacy.

  • Reti SDN

Le reti SDN forniscono velocità e agilità in caso di distribuzione di nuove applicazioni e servizi aziendali. Cisco semplifica l’unione di domini precedentemente isolati nel cloud e nell’azienda su rete WAN con Application Centric Infrastructure, il pacchetto data center che permette di impostare policy e controlli multi-dominio.

Come scegliere le tecnologie adatte

Adottare un modello di lavoro come l’hybrid working porta le aziende e a modificare parte delle loro abitudini. Mentre lo si fa può essere utile rimodellare l’operatività interna per rendere l’azienda più adattabile al mercato di domani, sempre più mutevole.
È bene coinvolgere i dipendenti in questo processo per massimizzare l’adozione di tecnologie, comportamenti e strumenti, responsabilizzarli e ottenere risultati concreti.

Le tecnologie ci vengono in aiuto perché sono personalizzabili, semplificano la comunicazione e la progettazione e aumentano il livello di collaborazione.
Per ottenere risultati soddisfacenti, è fondamentale riconoscere e definire gli strumenti che saranno davvero utilizzati dai dipendenti, disabilitare ciò che non lo è ed evitare così di:

  • disperdere tempo ed energie,
  • tagliare i costi relativi a strumenti inutilizzati.

Durante la scelta della tecnologia adeguata, è necessario assicurarsi che questa:
– richieda interventi minimi di assistenza change e IT,
– permetta l’integrazione di tutti i tool utilizzati che, interconnessi, siano in grado di creare un ambiente di lavoro digitale efficiente.

Quali sono quindi le caratteristiche di un ambiente digitale adatto all’hybrid working?
1. La possibilità di connettersi, pianificare, organizzarsi, fare presentazioni e brainstorming.
2. Avere una fruibilità e una struttura capaci di incentivare la collaborazione e crescere insieme all’azienda.
3. Garantire una maggiore informazione e scambio tra tutti i lavoratori, sia quelli in remoto che quelli in presenza.
4. Proteggere dai possibili attacchi hacker che colpiranno l’infrastruttura digitale, garantendo la sicurezza degli utenti, dei dati e dei device.

Il futuro dell’Hybrid Working

Diversi studi e indagini dipingono un futuro in cui il cambiamento sarà ancora più radicale e modificherà spazi, cultura aziendale, tecnologia, modelli di socializzazione e di leadership così da procedere sulla linea tracciata in questi ultimi 2 anni.
L’hybrid working avrà un ruolo da protagonista e contribuirà a realizzare lo scenario che ci si prospetta:

  • risultati migliori,
  • obiettivi aziendali saranno sempre più centrati,
  • benessere psico-fisico maggiore del personale in hybrid working.

Se anche la tua azienda desidera adottare un modello di lavoro flessibile come l’hybrid working per tenere il passo con il cambiamento in atto, contattaci: saremo felici di aiutarti a scegliere gli strumenti più sicuri e affidabili per lavorare.

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