Possiamo riconoscere tre grandi famiglie tra i vari tipi di Cloud Storage presenti oggi sul mercato: pubblici, privati e ibridi. Per scegliere il servizio più adatto a rispondere alle necessità aziendali, è necessario partire proprio da qui.
In linea generale, la scelta ricade sullo strumento di Cloud Storage che garantisce flessibilità, sicurezza, disponibilità dei dati e facilità di utilizzo, ma è utile comprendere anche le differenze tra data storage in house e public cloud.

Alla luce del fatto che archiviare i dati digitali su server esterni comporta sia vantaggi sia rischi, è chiaro che la scelta del servizio dipende molto anche dall’affidabilità del fornitore che lo eroga. Ma di cosa parliamo quando ci riferiamo al Cloud Storage, e come scegliere quello migliore per la propria organizzazione?

Cos’è il Cloud Storage e come funziona

Il Cloud Storage, o l’archiviazione su cloud, è un servizio che permette di salvare dati e informazioni su data center remoti. Questi server sono accessibili online, attraverso una rete internet, semplicemente effettuando il login al proprio account: da lì è possibile consultare e scaricare i file desiderati. I dati possono essere raggiunti da qualsiasi dispositivo connesso al web e da qualsiasi parte del mondo, e sono facili da sincronizzare su più device e da condividere con altri membri del team, collaboratori e clienti.
Con il Cloud Storage si risparmia spazio sui dischi rigidi dei propri computer, server e dispositivi di archiviazione e, di conseguenza, si risparmia denaro perché rende inutile acquistare nuovi hardware e mantenerli.

Esistono alcune differenze di utilizzo dei servizi di Cloud Storage, tendenzialmente dipendenti dal fornitore e dalla soluzione adottata.
La maggior parte delle volte è sufficiente iscriversi al servizio per poter caricare i propri file tramite un’interfaccia o un’app. I file, una volta memorizzati sui server esterni di proprietà del provider del servizio, sono gestiti dal fornitore che è responsabile della loro sicurezza.

Sono esempi di Cloud Storage Google Drive, Dropbox, OneDrive, ecc.: tool e applicazioni che forniscono spazi di archiviazione online, dedicati e personali, che crittografano i dati e li replicano in più data center ridondanti del fornitore del servizio. In questo modo sono garantite sicurezza e disponibilità dei dati, oltre che la loro durabilità e conservazione.
Lo spazio di archiviazione varia in base alla tipologia di abbonamento, così come le funzionalità, e il servizio può essere interrotto in qualsiasi momento.

Vantaggi del Cloud Storage per le aziende

Se aumenta il numero di aziende che decidono di adottare una soluzione di Cloud Storage, esiste più di un motivo:
riduzione dei costi dovuti all’acquisto e manutenzione dell’hardware
prevedibilità e scalabilità dei costi sostenuti per l’abbonamento al servizio
– facilità di gestione dei dati, poiché è il fornitore del servizio a occuparsi della gestione e manutenzione del software
flessibilità, visto che è possibile aumentare e diminuire lo spazio di archiviazione in ogni momento e in base alle esigenze – variabili – delle imprese
disponibilità dei dati in qualsiasi momento, da qualsiasi luogo e dispositivo grazie alla ridondanza dei dati in più copie
sicurezza dei dati, archiviati in data center altamente affidabili e sicuri
facilità di collaborazione tra gli utenti e le diverse sedi aziendali, che possono accedere e modificare i file archiviati
semplicità di integrazione con altre applicazioni cloud di produttività, email, project management, ecc.

Sommati, tutti questi vantaggi portano a una maggiore produttività aziendale e a un’aumentata efficienza del team di lavoro.

Tipologie di Cloud Storage

Esistono, come dicevamo, tre grandi famiglie principali per i servizi di Cloud Storage, ovvero public, private e hybrid. Queste possono a loro volta combinarsi, segmentarsi e assumere differenti sfumature, ecco perché possiamo distinguere tali servizi nelle seguenti categorie.

1. Personal Cloud Storage
Progettato per le persone fisiche che vogliono archiviare i propri dati personali come documenti, fotografie e video, il Personal Cloud Storage è semplice, intuitivo e offre sia una sincronizzazione automatica dei dati, sia la loro condivisione. Dropbox, Google Drive e OneDrive sono ottimi esempi di tale tipologia di servizio.

2. Public Cloud Storage
Fornitori esterni offrono spazi di archiviazione per uso pubblico attraverso il Public Cloud Storage: adatto alle aziende che vogliono risparmiare sui costi di infrastruttura e manutenzione. Esempi di Public Cloud Storage sono Amazon Web Services (AWS), Google Cloud Platform (GCP) e Microsoft Azure.

3. Private Cloud Storage
Si tratta di un metodo di archiviazione dedicata esclusivamente a un’azienda. Può essere ospitata all’interno dell’azienda stessa o presso un provider esterno, in ogni caso l’accesso è limitato solo ai membri dell’organizzazione. Il Private Cloud Storage permette di operare un maggior controllo su privacy e sicurezza dei dati, ma implica investimenti economici per acquisto e manutenzione dell’hardware. Tra i Private Cloud Storage più conosciuti ci sono VMware, IBM e Rackspace.

4. Hybrid Cloud Storage
Questo servizio combina i vantaggi delle soluzione Public e Private: offre la flessibilità di archiviare i dati più sensibili sui data center privati e protetti e gli altri sui Public Cloud Storage. In questo modo si ottimizzano costi e risorse, si garantisce la sicurezza, la privacy e la conformità normativa dei dati. Tra i fornitori di Hybrid Cloud Storage ci sono Microsoft, AWS e Google.

5. Multicloud Storage
E se la soluzione migliore fosse utilizzare i servizi di diversi fornitori? In quel caso si tratterebbe di un Multicloud Storage, che permette di beneficiare delle funzionalità esclusive di ciascuno dei fornitori scelti, così come dei vantaggi caratteristici, riducendo il rischio di downtime o perdita dei dati.
Il Multicloud Storage, però, ha una gestione complessa che non si adatta a ogni azienda a causa della necessità di integrare diversi sistemi e renderli compatibili. IBM, NetApp e Dell EMC sono alcuni dei fornitori di Cloud Storage che supportano strategie multicloud.

Come scegliere il servizio di Cloud Storage per la propria azienda

Com’è naturale che sia, di certo il primo fattore che sarà considerato durante la valutazione dei servizi di Cloud Storage presenti sul mercato, è il costo.
Le tariffe variano in base alla capacità di archiviazione richiesta e alle funzionalità aggiuntive offerte da ciascun provider. È utile, in questa fase, prestare attenzione ai costi iniziali e a quelli ricorrenti, come i costi di trasferimento dei dati.

Un aspetto fondamentale è quello della sicurezza dei dati archiviati, soprattutto se l’azienda tratta una gran mole di dati sensibili o riservati. Valutare le misure di sicurezza offerte dai fornitori, come la crittografia dei dati, l’autenticazione a due fattori e le procedure di backup e ripristino, rende consapevoli del livello di sicurezza offerto.
Per avere un completo quadro sulla sicurezza, è bene verificare che il provider sia anche conforme alle normative sulla privacy e protezione dei dati.

Il servizio offerto è scalabile, ovvero consente di aumentare o diminuire rapidamente lo spazio di archiviazione, al bisogno? In teoria questo è uno dei vantaggi principali di ogni servizio di Cloud Storage, ma è bene verificare che sia effettivamente così per il fornitore che si sta valutando, perché non tutti offrono lo stesso livello di scalabilità. Esistono di certo upgrade e downgrade: verificarne le opzioni e condizioni può assicurare che siano in linea con le previsioni di crescita aziendali.

Le prestazioni del servizio aumentano l’efficienza e la produttività se il trasferimento dei dati è veloce, la latenza bassa e l’affidabilità è alta. Confrontare le specifiche tecniche dei vari servizi aiuta a comprendere quale sia il migliore per la propria organizzazione.
Infine, assicurarsi che il Cloud Storage prescelto sia compatibile con altri strumenti già utilizzati dai collaboratori, permette di velocizzarne l’adozione e ottenere da subito risultati incoraggianti.

Consigli per la valutazione del servizio

Il servizio di Cloud Storage perfetto al 100% per ogni azienda potrebbe – per il momento – non esistere. Questo perché ciascun business è differente e soddisfare tutti al massimo è complicato.
In ogni caso, chi è chiamato a scegliere il servizio ideale per la propria organizzazione, può soffermarsi su alcune considerazioni, che indirizzeranno l’azienda verso il compromesso migliore.

Prima di tutto bisogna capire per cosa sarà utilizzato il servizio: backup, collaborazione e condivisione, disaster recovery, archiviazione primaria, ecc.
Successivamente è importante capire:
quali informazioni verranno salvate sul Cloud Storage, se alimentano applicazioni (e quindi se queste sono compatibili)
– quali sono le esigenze interne per confrontare gli Sla interni con quelli del provider
– se i tempi di recovery del Cloud Storage combaciano con il piano di disaster recovery dell’azienda
– se lo storage interno può operare con quello esterno o viceversa
– la tipologia di storage più adatta. Questa può essere a oggetti per cloud-architected application, a blocchi per creare volumi di archiviazione a cui si possono collegare gestionali e sistemi operativi che risiedono nel server, oppure di tipo file storage, ideale per applicazioni tradizionali.

 

È meglio scegliere il fornitore di Cloud Storage o il servizio in sé?

La scelta del servizio Cloud Storage per la propria azienda passa attraverso molte considerazioni e il confronto di alcune offerte. Esaminare le possibilità e le diverse soluzioni, è possibile individuare ciò che soddisfa meglio le esigenze gestionali, organizzative e produttive – oltre che di crescita – dell’azienda.

Affidarsi a professionisti esperti come Alet per riconoscere il servizio più adeguato, velocizza l’adozione del sistema e permette alle organizzazioni di avere a fianco tecnici in grado di risolvere ogni eventuale criticità e pronti a intervenire tempestivamente per integrare e implementare il sistema, oltre che capaci di conservare i dati in sicurezza.
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