La tecnologia è un ambito maschile, femminile o egualitario?
Le donne contribuiscono da sempre alle innovazioni in ogni campo e partecipano all’evoluzione di quello tecnologico, tuttavia, anche questa sembra una sezione dominata dal sesso maschile.

Sono molte le donne che lavorano quotidianamente nella tecnologia, ma è ancora radicata l’idea che si tratti di contesti prettamente maschili. Alla guida delle innovazioni tecnologiche, infatti, vengono citati più spesso gli uomini che non le donne. Tutto ciò ha indotto bambine e ragazze a credere di avere meno capacità nelle discipline STEM – Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica – rispetto ai maschi, benché, osservando la storia, le donne ottengano da sempre grandi risultati. Esiste dunque un gender gap anche in questo settore?

Le donne nella storia della tecnologia

Nei secoli le donne hanno rivestito spesso il ruolo di protagoniste nelle innovazioni che hanno modificato la vita delle persone.
Per esempio Ada Lovelace Byron, figlia del poeta George Byron, definì le basi dei computer di oggi. E lo fece a Londra nell’Ottocento, dove inventò la programmazione del primo calcolatore automatico. A lei è dedicato il linguaggio di programmazione ADA sviluppato negli anni ‘80.

Senza Karen Spärck Jones, Google non esisterebbe: fu lei a porre le basi per la creazione dei motori di ricerca. Nel 1972 definì la funzione di peso td-idf (term frequency-inverse document frequency) che 22 anni dopo fu utilizzata da Mike Burrows per progettare AltaVista, uno dei primi motori di ricerca in rete.
Restando nel contesto del web, ricordiamo Radia Perlman, la sviluppatrice del protocollo STP (Spanning Tree Protocol), base dell’internet di oggi. L’STP, infatti, è ancora oggi utilizzato per realizzare reti complesse in livello datalink: in pratica permette lo scambio di dati e informazioni in modo fluido ed efficace.

Se poi alziamo lo sguardo verso il cielo, troviamo le donne anche nella tecnologia aerospaziale: Margaret Hamilton, sviluppò il software di bordo dell’Apollo 11, il programma che permise a Neil Armstrong di atterrare sulla Luna nel ‘69. La Hamilton non si fermò alla Luna perché durante la sua carriera fondò la propria azienda, la Hamilton Technologies, continuando così a lavorare su progetti di importanza mondiale.
E, anche se esiste una controversia sulla faccenda, Katie Bouman ha recentemente scattato la prima fotografia della storia a un buco nero, grazie a un algoritmo sviluppato da lei e dal suo team di ricercatori.
E che dire della scoperta della radioattività avvenuta grazie all’accanita e motivata ricerca di Marie Curie, che ha cambiato la storia dell’umanità e della medicina e che le costò la vita?

L’elenco delle protagoniste femminili nella tecnologia è molto lungo, tuttavia la maggior parte di loro non viene riconosciuta come meriterebbe. È importante anche tenere presente che, la maggior parte delle volte, il successo di una persona – di qualsiasi genere sessuale essa sia – è in realtà il risultato dello sforzo di un intero team di persone e che a prendersi il merito dei successi, così come l’onere degli insuccessi, è chi ne è a capo.

La presenza delle donne nell’industria tecnologica

Per diverse ragioni sociali e culturali, le donne sono ancora in minoranza nell’industria tecnologica. Questo comporta una serie di conseguenze che possono essere con il tempo sradicate, come appunto la sensazione delle giovani donne di non essere sufficientemente portate per intraprendere una carriera nel settore, la comune convinzione che si tratti di un contesto esclusivamente maschile in cui le donne sono sottovalutate da superiori e colleghi, ecc.

Eppure, nonostante questo, il numero di donne impiegate nelle principali aziende tech continua fortunatamente a crescere. Ciò è possibile perché, insieme a loro, aumenta il numero di aziende che si impegnano a promuovere la diversità di genere, anche nell’interesse dell’impresa. Infatti, diversi studi hanno dimostrato che i team eterogenei ottengono migliori risultati.
Si pone perciò una questione che va oltre il gender gap, ossia quello dell’inclusione di ogni genere, etnia, religione ed età e altri fattori sociali che, se uniti in un’unica forza lavoro, agevolano di fatto l’innovazione.
Anche per questa ragione aprire le porte delle aziende tech al genere femminile è importante, perché farlo è un primo passo significativo verso l’accoglienza di ogni minoranza.

Donne e tecnologia: l’esempio di Cisco

Aumentare la rappresentanza femminile nel settore, però, non riguarda solo le assunzioni nelle aziende ma coinvolge anche l’istruzione, la formazione, il reclutamento, la retribuzione e le possibilità di carriera. È dunque necessario che le imprese si impegnino ad attuare politiche organizzative capaci di migliorare ciascuno di questi aspetti.

Il nostro partner commerciale Cisco, per esempio, ha istituito l’International Girls in ICT Day, un evento annuale a livello globale che vuole spronare le giovani donne a dedicarsi alle materie STEM. Lo scopo finale è chiaramente incentivare la presenza delle donne in questi ambienti, ancora in prevalenza maschili.
Oltre all’intento ispirazione e divulgativo, Cisco si impegna costantemente aprendo percorsi di carriera dedicati alle donne e a colmare il divario digitale, anche con la creazione della Cisco Networking Academy guidata da Emma Reid e del Women Rock-IT da lei fondato. Si tratta rispettivamente di percorsi formativi e programmi che aiutano le donne a diventare protagoniste delle tecnologie del futuro e a sviluppare competenze digitali.
Deve essere considerato che le possibilità di impiego – e il mondo del lavoro in generale – si stanno spostando velocemente verso le innovazioni e l’universo digital, quindi è necessario farsi trovare preparati per trovare un’occupazione nell’imminente futuro, a prescindere dal proprio genere sessuale.
Women Rock-IT, per questa ragione, collabora con le Networking Academy sparse nel mondo e promuove attività educative, percorsi di carriera e programmi destinati a ragazze e donne di ogni Nazione.

Quello che nasce da Cisco è un caso virtuoso tra i tanti che si possono osservare in molte altre multinazionali e organizzazioni più piccole del settore. È richiesto proprio a loro di dare il buon esempio: alle grandi imprese, quelle più influenti e con maggiore visibilità nel contesto tecnologico.

Donne e tecnologia: previsioni per il futuro

La situazione sta lentamente evolvendo e assistiamo a una timida ma costante crescita della presenza delle donne nella tecnologia. Il mondo dell’innovazione vede molte di loro fondare start-up di successo e scalare posizioni di leadership in influenti aziende tech. Ne sono un esempio Susan Wojcicki, CEO di YouTube dal 2014, e Sheryl Sandberg, COO di Facebook e modello per le donne che lavorano nel digitale.
Possiamo continuare con l’elenco delle donne tech: pensiamo a Slack, l’app di messaggistica aziendale, fondata da 3 socie tra cui Serena Williams, o a Stitch Fix che offre un servizio di personal shopping online dal valore di 2 miliardi di dollari ed è stato fondato da Katrina Lake, una delle pochissime donne fondatrici della Silicon Valley.

Il futuro sembra promettente, le donne coprono più spesso posizioni dirigenziali e si distinguono come leader visionarie in grado di plasmare il futuro. Aumentando i mentorship, il sostegno finanziario alle start-up e alla formazione, le donne tech di talento di oggi possono mostrare la strada a quelle di domani.

Le sfide sociali e culturali del settore tech

Se sul fronte “women in tech” stiamo facendo passi avanti, rimangono ancora molte sfide da affrontare nel settore.
Purtroppo esiste ancora la carenza di modelli di riferimento di donne di successo a cui altre possano ispirarsi, di conseguenza siamo in assenza di mentor della categoria.
Inoltre, accedere ai finanziamenti è macchinoso e complesso e gli investitori tendono a credere che le start-up fondate da donne abbiano meno probabilità di successo, quindi per loro è ancora più difficile ottenere liquidità vitale per le proprie attività.
Senza contare che, per retaggio culturale, tendenzialmente le donne e le ragazze tendono ad avere meno fiducia in loro stesse rispetto agli uomini e ciò le relega a ruoli marginali.
Esiste, in più, la classica difficoltà – molto italiana – del conciliare vita famigliare e lavoro e mancano politiche che offrano supporto in questo senso.

La situazione, come dicevamo, migliora poco alla volta: è già qualcosa di cui essere soddisfatti, ma sono necessari ulteriori progressi per superare queste sfide e favorire una più ampia partecipazione delle donne nell’industria tech.

Cosa possono fare le aziende tech per supportare le donne

Le aziende tecnologiche possono compiere diverse azioni significative per supportare la presenza del genere femminile nel settore:

Assumerle, anzitutto, e permettere loro di rivestire ruoli di leadership. L’organizzazione può prevedere obiettivi concreti in merito alla loro presenza e posizione nell’organizzazione e monitorarne i progressi.

Annullare il gender gap, garantire a tutti i propri collaboratori la stessa retribuzione e le stesse opportunità di carriera. Le aziende possono schedulare audit periodici per assicurare che non esistano discriminazioni in questo senso.

– Prevedere programmi di mentorship e sponsorizzazione dedicati alle donne, che possano aiutarle a crescere professionalmente.

– Fornire flessibilità e benefit che supportino l’equilibrio tra lavoro e vita privata, come congedi parentali, orari di lavoro flessibili e possibilità di lavorare da remoto, ecc.

– Programmare progetti di formazione e workshop per sviluppare le competenze tecniche e di leadership femminile, per far crescere la loro fiducia nelle proprie capacità e aumentare le opportunità di avanzamento.

Creare community e gruppi di networking femminili, per permettere loro di confrontarsi, stringere nuove relazioni professionali e trovare soluzioni alle sfide che incontrano.

Aumentare la consapevolezza sugli stereotipi e i pregiudizi di genere inconsci tra tutti i collaboratori e promuovere una cultura aziendale più inclusiva.

Infine, le aziende possono collaborare con altre realtà per lo stesso obiettivo. Unire le forze per supportare le donne in ambito STEM permetterà di raggiungere il risultato più velocemente.
Dopotutto, l’innovazione così come la tecnologia sono femminili.

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