Quali sono i principali servizi di sicurezza informatica per aziende?

L’evoluzione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione fa sì che le reti e i sistemi informativi svolgano un ruolo cruciale nella nostra società. Questo ruolo è, però, continuamente minacciato da attacchi informatici che si evolvono con lo stesso ritmo della tecnologia, diventando sempre più insidiosi e pericolosi.

La sicurezza informatica è un investimento prioritario e imprescindibile per ogni attività imprenditoriale.
Per mantenere la propria competitività nel contesto della trasformazione digitale, è cresciuta la richiesta di servizi di sicurezza informatica per aziende.

A tale riguardo, in inglese si usa l’espressione “shift security left” a indicare l’urgenza di programmare e pianificare azioni a tutela delle reti e degli endpoint aziendali.

La maggior parte delle aziende, grandi o piccole, fanno molto affidamento sui sistemi informativi per gestire le proprie azioni, quindi qualsiasi debolezza in quest’area mette a rischio la loro intera attività.

Secondo un’indagine recente, il 41% delle aziende con 0-9 dipendenti e il 44% delle aziende con 9-49 dipendenti ha già subito uno o più attacchi o tentativi di attacchi informatici.

I principali attacchi contro i sistemi informatici aziendali seguono queste percentuali di frequenza: phishing (24%), malware (20%), ransomware (16%), frode CEO (6%). Solo il 17% delle PMI dispone di mezzi di difesa appropriati contro gli attacchi informatici (dati del Phishing Benchmark Global Report 2020).

Cybersecurity e sistemi di sicurezza informatica per le aziende

Negli ultimi anni e a causa dell’aumento degli attacchi informatici, le aziende specializzate in servizi IT hanno provato a dotarsi delle più avanzate tecnologie di sistemi di prevenzione per:

– identificare ed eliminare le eventuali vulnerabilità,
– proteggersi dagli intrusi,
– impedire che informazioni sensibili e dati personali cadano nelle mani di estranei,
– proteggere i computer fisici.

Le minacce odierne sfruttano l’anello più debole della catena di protezione dei dati: l’elemento umano, l’utente o operatore che, avendo accesso a preziose informazioni aziendali, può, accidentalmente o intenzionalmente, abusare dei dati.
Per questo è necessario formare i propri dipendenti aumentando il loro livello di conoscenza e implementando le procedure da applicare nel caso di uso malevolo e dannoso delle informazioni.

Le aziende private e pubbliche subiscono continui attacchi informatici da fonti interne ed esterne e la protezione delle informazioni è fondamentale: la violazione dei dati impatta negativamente sulla riservatezza, disponibilità e integrità dell’azienda con conseguenti perdite finanziarie elevate.

In un mondo sempre più controllato dai sistemi informatici, la cybersecurity ha assunto un’importanza determinante, poiché le minacce informatiche non riguardano solo le tecnologie dell’informazione e della comunicazione e i sistemi informativi delle organizzazioni, ma possono danneggiare, materialmente e irrimediabilmente, anche gli strumenti fisici che servono a veicolare le informazioni (computer, tablet).

Perché la sicurezza informatica è importante per le aziende?

Agli albori dell’era digitale, la sicurezza informatica consisteva soprattutto nel rafforzare, mantenere e controllare il perimetro dei data center. Oggi, questo perimetro tende a scomparire e le modalità di sviluppo, implementazione, integrazione e gestione IT stanno cambiando molto velocemente.

Con l’avvento dei cloud pubblici e ibridi, le responsabilità per la sicurezza e la conformità normativa sono ora condivise tra diversi fornitori di servizi.

Le app mobili vengono eseguite, ad esempio, su una moltitudine di dispositivi diversi e l’infrastruttura è sempre più basata sul software, piuttosto che sull’hardware con il risultato che i metodi tradizionali di gestione della sicurezza sono obsoleti. Per stare al passo con la trasformazione digitale, i sistemi di sicurezza devono essere adattati in modo che siano continui, integrati e flessibili.

Per garantire la sicurezza, alcune aziende assumono un responsabile della sicurezza delle informazioni aziendali. Questi manager sono integrati nel team aziendale e sono coinvolti nel ciclo di vita dei prodotti, dalla loro progettazione alla loro adozione.

Sotto la direzione dei responsabili della sicurezza dei sistemi informativi, devono garantire che le problematiche di sicurezza siano prese in considerazione e gestite in tutte le fasi, trovando il giusto equilibrio tra sicurezza e rischi per l’azienda in modo che la distribuzione del prodotto sia rapida e sicura.

I manager della sicurezza aziendale interagiscono con i fornitori di servizi esterni come Alet, ottimizzando le azioni di protezione.

Le sfide dell’attuazione di una politica di sicurezza informatica

Poiché i rischi per la sicurezza sono aumentati costantemente negli ultimi anni, è importante che le aziende mettano in atto una strategia che consenta loro di ridurre le possibilità di attacchi e incidenti e di essere preparate nel caso in cui questi si verifichino, nonostante le precauzioni.

Il principale fattore di rischio nella sicurezza informatica, come già detto, è il fattore umano.

Come lavorare su questo aspetto della sicurezza informatica? Sono possibili diverse strategie.

La definizione di una politica di sicurezza informatica è solo una delle tante misure possibili per garantire la sicurezza del sistema informativo aziendale. A titolo esemplificativo, ecco alcuni consigli per migliorare la sicurezza informatica della propria azienda:

– buona manutenzione del parco informatico

– responsabilità del personale

– formazione del personale sulle buone pratiche informatiche

– l’utilizzo di strumenti per essere pronti agli attacchi informatici (come antivirus, antispam, firewall, ecc.)

– controllo dell’accesso a Internet dell’azienda

– controllo dell’accesso alle informazioni aziendali, ed in particolare alle informazioni sensibili

– hosting di dati in ambienti sicuri e monitorati

– l’implementazione di backup appropriati, sicuri e ridondanti

Servizi di sicurezza informatica per aziende

Implementazione di una politica di sicurezza informatica aziendale: best practices

Di seguito sono elencate alcune delle migliori pratiche da osservare durante lo sviluppo della politica di sicurezza IT aziendale:

  • Nominare un responsabile IT, che sarà incaricato di sviluppare e implementare questa politica di sicurezza
  • Definire il perimetro e gli obiettivi della politica di sicurezza informatica, ai fini dell’efficienza e della misurazione dei risultati.
  • Effettuare un’analisi dell’hardware e del software esistente e mantenere un registro aggiornato di tutti gli elementi che compongono il sistema informativo. Questo registro è importante quando si apportano modifiche ai componenti della configurazione del computer. In caso di incidente, può consentire ai team IT di trovare l’origine del problema.
  • Effettuare un’analisi dei rischi informatici, con riguardo al possibile danno e alla probabilità di accadimento dell’incidente
  • Determinare i mezzi necessari per la riduzione del rischio e la gestione degli incidenti, materiali o risorse umane
  • Definire le procedure appropriate, in particolare in termini di gestione degli incidenti o gestione della continuità operativa.
  • Comunicare la politica di sicurezza informatica a tutta l’azienda.

L’autenticazione a due fattori per essere più sicuri

L’autenticazione a due fattori (2FA) è una forma di autenticazione a più fattori (MFA) che protegge un account richiedendo un’informazione aggiuntiva oltre alla password.

In breve, implica l’identificazione di un utente online convalidando almeno due elementi di prova forniti dall’utente, ciascuno appartenente a una categoria distinta di fattori. Sebbene la password sia probabilmente la misura di sicurezza più comune e popolare, è anche la più vulnerabile.

Le password hanno, infatti, molte limitazioni. In primo luogo, non forniscono una prova di identità sufficiente: chiunque ottenga la password di un account può semplicemente accedervi ed estrarre informazioni a piacimento.

Il metodo 2FA si basa su tre possibili elementi di base:

a) informazioni note all’utente, quali una password o un codice PIN;

b) un oggetto di proprietà dell’utente, come un dispositivo mobile

c) un elemento unico e specifico dell’utente, come la sua impronta digitale, il suo iride o la sua voce.

L’autenticazione a 2 o più fattori si basa sull’idea che nessun fattore è perfetto. Ogni fattore implementato ha punti di forza e di debolezza, ma un secondo o un terzo fattore compenseranno i limiti degli altri e viceversa.

Secondo una ricerca condotta da Microsoft i cui risultati sono stati annunciati alla RSA Conference di Marzo 2020, il 99,9% degli attacchi informatici può essere bloccato utilizzando l’autenticazione a più fattori, i cui vantaggi principali sono:

  • Riduzione delle frodi e del furto di identità: l’autenticazione a più fattori complica notevolmente i tentativi di hacking e riduce le frodi e il furto di identità utilizzando misure di sicurezza aggiuntive inaccessibili ai malintenzionati.
  • Guadagnare fiducia dai clienti: i clienti favoriscono le aziende che prendono sul serio la protezione dei propri dati, anche se i passaggi di verifica aggiuntivi a volte sembrano fastidiosi
  • Conformità: alcuni settori hanno misure di conformità specifiche, come il GDPR . In particolare, gli enti sanitari, finanziari e governativi richiedono alle aziende di seguire linee guida rigorose che proteggano i diritti dei consumatori e riducano i rischi. I requisiti di sicurezza devono pertanto essere allineati alle esigenze aziendali specifiche.
  • Costi operativi ridotti: notificare ai clienti attività sospette sui loro account è costoso e richiede tempo. L’autenticazione a due o più fattori riduce il rischio di frode, alleggerisce il servizio clienti e consente agli agenti di concentrarsi su problemi più complessi. La sua implementazione può comportare costi iniziali elevati, ma il ritorno sull’investimento è assicurato a lungo termine.
  • Protezione delle transazioni mobili su tutti i canali: le persone utilizzano sempre più i propri dispositivi mobili per effettuare transazioni online. Le app di messaggistica come WhatsApp e Facebook Messenger consentono ai consumatori di effettuare acquisti direttamente dai loro canali preferiti. L’autenticazione a due fattori viene quindi utilizzata per aumentare il livello di sicurezza e proteggere le transazioni dalle frodi.

Endpoint Security: la chiave per proteggere il tuo business

Per operare in modo efficace, le aziende oggi utilizzano molti dispositivi come laptop, desktop e dispositivi mobili.
La protezione di tutti questi elementi, indicati collettivamente come “endpoint”, migliora la sicurezza generale della rete IT aziendale.

La sicurezza degli endpoint è un approccio alla sicurezza della rete costituito da un insieme di processi che identificano, prevengono e rispondono a minacce note e sconosciute.

Con l’evoluzione delle minacce informatiche negli ultimi anni, i criminali informatici hanno ampliato i loro obiettivi attaccando i dati in transito, i dati archiviati nel cloud, le applicazioni e altro ancora.
Le soluzioni di sicurezza high-tech a volte possono distrarre i fornitori di servizi gestiti dall’importanza della sicurezza degli endpoint e di questa distrazione approfittano i criminali informatici.

La sicurezza degli endpoint si riferisce ai servizi di sicurezza informatica per gli endpoint di rete.
Questi servizi possono includere antivirus, filtri e-mail, filtri Web e firewall. La sicurezza degli endpoint svolge un ruolo cruciale per le aziende, garantendo che i sistemi critici, la proprietà intellettuale, i dati dei clienti, i dipendenti e gli ospiti siano protetti da ransomware, phishing, malware.

Strumenti completi per la sicurezza degli endpoint difendono i dispositivi fisici e virtuali e i loro utenti dalle moderne minacce multi-vettoriali.

La sicurezza degli endpoint è fondamentale per le aziende di tutte le dimensioni. I criminali informatici escogitano costantemente nuovi modi per approfittare dei comportamenti dei dipendenti, infiltrarsi nelle reti e rubare informazioni private.

Nelle piccole imprese si può maturare la convinzione che le dimensioni ridotte dei propri affari possa fungere da deterrente per gli hacker. In realtà avviene il contrario. I criminali informatici prendono di mira anche le piccole imprese confidando nel fatto che queste non abbiano implementato un’adeguata sicurezza degli endpoint.

I vantaggi della sicurezza degli endpoint includono:

  • Protezione per i dispositivi: inclusi, oltre al malware tradizionale come ransomware e Trojan, attacchi di script basati su file e codice JavaScript dannoso, VBScript, PowerShell e altre macro.
  • Risparmio sui costi: non essendo la necessaria riparazione dei dispositivi infestati da malware, proteggendo i segreti commerciali e altre proprietà intellettuali, migliorando le prestazioni dei dispositivi e prevenendo gli attacchi ransomware.
  • Risparmio di tempo: consentendo al personale IT o ai fornitori di servizi gestiti di concentrarsi sugli obiettivi aziendali principali, garantendo tempi di attività per tutti i dispositivi e semplificando la gestione e la prevenzione delle minacce online.
  • Soddisfazione della conformità: molti settori sono regolati da normative sulla sicurezza dei dati che richiedono precauzioni speciali contro il furto o dati personali privati, come vendita al dettaglio, assistenza sanitaria e settore pubblico per citarne solo alcuni.

Come pianificare una Social Engineering Assessment

Una Social Engineering Assessment (valutazione di ingegneria sociale) è uno strumento molto prezioso per comprendere l’esposizione alla sicurezza della maggior parte delle organizzazioni.
Poiché gli individui tendono ad essere l’anello più debole in qualsiasi strategia di sicurezza, questo tipo di valutazione può identificare rapidamente quali aree devono essere analizzate nel modo più tempestivo.

Durante la valutazione di ingegneria sociale, potrebbe essere necessario impegnarsi in attività che qualsiasi dipendente o collaboratore, coinvolto a vario titolo nella gestione aziendale, può recepire addirittura come un’azione minacciosa nei propri confronti.

Poiché, infatti, l’accuratezza della valutazione dipende dal mantenimento della riservatezza delle attività pianificate, la grande maggioranza dei dipendenti non ne sarà a conoscenza. In considerazione di ciò, è imperativo che il professionista della sicurezza sia un individuo in grado di mantenere vigilanza, professionalità e dimostrare buon senso in ogni circostanza che si può presentare.

Dal momento che è impossibile prevedere come agirà una persona specifica in questo tipo di situazione, la soluzione migliore è essere preparati e cercare di anticipare cosa potrebbe accadere in un qualsiasi scenario.

La maggior parte dei punti di controllo per una valutazione di ingegneria sociale si concentrerà sull’efficacia del programma di sicurezza delle informazioni del cliente, sulle politiche, sui controlli di sicurezza fisica e sulla formazione sulla consapevolezza della sicurezza. La comprensione di questo obiettivo aiuterà a creare attività di audit che misureranno l’esposizione complessiva del cliente.

Il primo passo logico nel lavorare per creare un “ambiente di lavoro sicuro” è organizzare al meglio la valutazione di ingegneria sociale: pensare alle aree che devono essere riviste e al modo migliore per misurare di sicurezza per ciascuna area. Alcune potenziali attività di audit potrebbero essere:

  • Test di sensibilizzazione alla sicurezza (mettere alla prova i dipendenti in situazioni dirette)
  • Tentativi di phishing (come reagiscono i dipendenti quando ricevono e-mail e richieste sospette?)
  • Tentativi non autorizzati di entrare in aree autorizzate (Qual è la reazione dei dipendenti e del personale di sicurezza?)
  • Richiesta di informazioni riservate tramite telefonate ed e-mail

Lo scopo di questo tipo di test segreti è cercare di anticipare ciò che può accadere durante lo svolgimento delle attività regolari per capire come reagiscono gli individui e valutare l’impatto di eventuali attacchi, sondando i comportamenti di ciascuno dei soggetti coinvolti.

Un altro passaggio utile durante la preparazione della valutazione è la ricerca delle strutture del cliente da controllare: la posizione geografica dell’edificio, la configurazione complessiva di ingressi e uscite, la vicinanza dell’edificio alle aree popolate e alle aziende o organizzazioni vicine. Avere queste informazioni in anticipo può aiutare il professionista della sicurezza a pianificare audit appropriati.

Cos’è un penetration test?

Il penetration test consiste nell’analisi dell’infrastruttura di una rete di computer simulando l’attacco di un utente malintenzionato o di un software dannoso (malware).

Il consulente, detto pentester, analizza i potenziali rischi legati ad una errata configurazione del sistema informativo, a un errore nella configurazione, alla programmazione del computer o anche a vulnerabilità legate alla soluzione testata.

Durante l’intrusion test, il pentester assume così la posizione del potenziale aggressore. L’obiettivo principale è trovare vulnerabilità sfruttabili, al fine di proporre un piano d’azione per migliorare la sicurezza del sistema informativo e impedire il più possibile agli hacker di compromettere le infrastrutture interne di un’azienda.

Si hanno quindi tre scenari di analisi che possono variare a seconda delle aspettative del cliente o dell’azienda interessata:

  • il tester è nei panni di un potenziale aggressore senza alcuna informazione preventiva (test della scatola nera)
  • il tester ha un numero limitato di informazioni: un account, una chiave… (test della scatola grigia)
  • il tester ha tutte le informazioni di cui ha bisogno (test della scatola bianca)

I test di intrusione denominati red team mirano a simulare un attacco al sistema informativo aziendale senza limiti di tempo e portata. Questi si svolgono per un periodo di tempo più lungo (da 2 a 3 mesi rispetto a 1 o 2 settimane per il pentest classico).

Il penetration test inizia quindi con una cosiddetta fase di pre-engagement che prevede di confrontarsi con il cliente “attaccato”, di identificare l’obiettivo da raggiungere e definire lo scopo del programma (estensioni, ambiente, test dei parametri, ecc.). Quando il cliente e il tester hanno concordato lo scopo del test e i vari argomenti ad esso inerenti, può quindi iniziare il test vero e proprio.

Durante la fase di pre-engagement, è molto importante determinare i seguenti punti:

  • perimetro di azione (indirizzi IP, apparecchiature, ecc.)
  • fascia oraria di prova
  • informazioni sui contatti
  • verifica dell’autorizzazione all’accesso

Durante la fase di raccolta delle informazioni, il tester ricerca le informazioni pubbliche sul cliente e individua le potenziali modalità di connessione al suo sistema. Il processo di ricerca delle informazioni è noto come Open Source Intelligence (abbreviato in OSINT).

Nella fase successiva, il tester utilizza le informazioni raccolte in precedenza per determinare il valore di ciascun target scoperto e per identificare i possibili impatti al fine di individuare una eventuale violazione di accesso al sistema.

Questa fase di valutazione consente al tester di sviluppare un piano d’azione e scoprire metodi di attacco. Potrebbe essere necessario utilizzare manipolazioni di ingegneria sociale per ottenere una strategia di attacco efficace e penetrare nel sistema informativo.

Prima che il tester possa attaccare il sistema di destinazione, è sua responsabilità eseguire una scansione delle vulnerabilità. Questa è la fase durante la quale il tester cerca di scoprire le vulnerabilità dei sistemi da attaccare per trarne vantaggio.

Infine, durante la fase di rendicontazione, il tester riassume tutti gli elementi rilevati, comunicando al cliente gli esiti in modo chiaro ed esplicito. In particolare, è necessario illuminare il cliente sulle procedure che esegue correttamente e su quelle che deve migliorare per rendere più efficiente la sua sicurezza e, soprattutto, su come correggere i potenziali difetti scoperti dal pentester.

A cosa serve la vulnerability assessment?

La valutazione della vulnerabilità, chiamata anche analisi della vulnerabilità, è un processo che identifica, quantifica e analizza i punti deboli della sicurezza nell’infrastruttura IT. L’obiettivo principale della vulnerability assessment è quello di portare alla luce eventuali vulnerabilità che possono compromettere la sicurezza e le operazioni complessive dell’organizzazione.

Molti professionisti della sicurezza usano i termini “valutazione della vulnerabilità” e “test di penetrazione” in modo intercambiabile, anche se non significano la stessa cosa. Mentre la valutazione della vulnerabilità rileva e misura la gravità dei punti deboli di un sistema, il test di penetrazione è un esercizio orientato all’obiettivo.

Abbiamo scritto un articolo per spiegare le differenze tra penetration test e vulnerability assessment.

Una valutazione della vulnerabilità è un processo di sicurezza olistico che include diverse attività, come ad esempio:

  • esecuzione dei controlli di sicurezza
  • analisi di router e reti Wi-Fi per l’hacking delle password
  • esame della forza della rete contro gli eventuali attacchi
  • scansione delle porte di accesso alla rete.

Il risultato della valutazione della vulnerabilità è un report che funge da politica di sicurezza dell’organizzazione.

Sicurezza del cloud

Passando al cloud, le aziende evitano i costi associati alla costruzione o all’acquisto di un sistema di rete per i propri dipendenti, clienti e partner, nonché i costi di manutenzione associati. Le soluzioni cloud sono inoltre generalmente più flessibili e semplici da usare.

Tuttavia, le soluzioni di cloud computing comportano la loro quota di rischi per la sicurezza.
Spesso si crede erroneamente che i fornitori di servizi cloud siano automaticamente responsabili della gestione dei problemi di sicurezza.

Certamente hanno un ruolo da svolgere in questo senso, ma la loro principale responsabilità è proteggere le proprie infrastrutture. La protezione dei dati, delle apparecchiature virtuali e di altre risorse distribuite nel cloud da un’organizzazione è responsabilità dell’utente, non del fornitore di servizi.

Ecco perché le aziende che adottano il cloud computing devono adottare una strategia di sicurezza che tenga conto delle realtà del nuovo, ancora incerto, ambiente digitale in cui operano. Per fare ciò, le aziende dovrebbero considerare i seguenti tre fattori:

Capacità di integrazione: se un’azienda sta valutando l’adozione di questa tecnologia, è giunto il momento di decompartimentalizzare la propria sicurezza.

Vantaggi dell’automazione: per proteggersi, le organizzazioni necessitano di sistemi di sicurezza che si prestino all’automazione dei processi e alla risposta rapida agli incidenti. Queste soluzioni consentono ai responsabili IT di individuare più facilmente i dispositivi infetti, di trovare e distruggere il malware e implementare le protezioni nell’intero ambiente cloud.

Panoramica: il cloud è un’importante aggiunta alla infrastruttura tecnologica aziendale; è altamente dinamico e deve essere continuamente monitorato. E poiché le soluzioni statiche spesso non riescono a mantenere sicura una rete in continua evoluzione o ad adattarsi rapidamente alle mutevoli politiche aziendali, le organizzazioni hanno bisogno di un modo semplice per fornire una panoramica della propria sicurezza.

I sistemi di sicurezza informatica per aziende di Alet

Alet è una società specializzata in sicurezza informatica aziendale in grado di fornire soluzioni specifiche in base alle esigenze dei propri clienti.

Alet fornisce alle aziende servizi dedicati al rafforzamento della sicurezza informatica per prevenire i rischi di contaminazione esterna e risolvere eventuali aggressioni ai sistemi aziendali.

Alet può aiutarti ad adottare le best practice per la valutazione della vulnerabilità del sistema informatico della tua azienda e fornirti consulenza specializzata su come rafforzare le tue difese contro eventuali aggressioni.

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