Come possiamo sfruttare il momento di crisi per migliorare i nostri sistemi di protezione e digitalizzare al meglio il lavoro?

Il momento critico che stiamo vivendo a causa della pandemia da Covid-19 ci ha costretti, molto velocemente, a ripensare al metodo di lavorare delle nostre aziende.

La rete permette di connetterci e di velocizzare anche le operazioni più complesse. Le infrastrutture fisiche si riducono e diventano immateriali grazie alla digitalizzazione dei servizi.

L’accesso ai sistemi informatici è sempre più veloce ed immediato da ogni device e con ogni tipo di connessione. Questo significa infiniti vantaggi per le aziende e per le persone ma anche un numero sempre più alto di possibili criticità cui ci si espone.

Rischi di un attacco informatico

  • In un mondo sempre più digitalizzato, gli attacchi informatici suscitano allarme nella popolazione;
  • causano danni ingenti all’economia;
  • mettono in pericolo la stessa incolumità dei cittadini quando colpiscono reti di distribuzione di servizi fondamentali come la sanità, l’energia, i trasporti.

Inoltre, un attacco informatico di successo potrebbe anche rappresentare un momento di non ritorno

  • per la credibilità di un’azienda
  • lo sviluppo del suo business
  • la capacità di vendere prodotti in un regime di sana concorrenza.

Ugualmente, un attacco informatico riuscito potrebbe destabilizzare il mercato azionario facendo sprofondare interi paesi nel caos, oppure bloccare i rifornimenti di gas in inverno o il ciclo dei rifiuti urbani; il conseguente scenario politico sarebbe drammatico.

L’anello debole

Molte volte i danni di attacchi informatici dipendono da un anello debole identificabile.

L’anello debole della cybersecurity è il fattore umano.

L’uomo ormai è parte integrante del cyberspace e quindi il fattore umano rappresenta la più importante e impredicibile vulnerabilità di questo macrosistema. Un click sbagliato può infatti distruggere qualsiasi linea di difesa tecnologica di un singolo apparato, di una organizzazione, di un paese.

Sono le persone che si fanno “pescare” da una campagna di phishing, che usano come password il nome del gatto o del consorte, che usano lo stesso smartphone per farci giocare i figli e poi accedere alla rete aziendale.

Queste persone sono le prime ad aprire le porte ai criminali verso i siti, le reti e i database della loro organizzazione, con effetti pericolosi e imprevedibili.

Non bisogna quindi pensare di essere al sicuro, le soluzioni per individuare minacce, vulnerabilità e rischi informatici ci sono e sono in grado di proteggere i dati da possibili attacchi e scongiurare eventuali violazioni alla rete o ai sistemi informatici.

Se nascondete la chiave di casa sotto lo zerbino, la può trovare un poliziotto, ma anche un ladro. I criminali usano tutte le tecnologie a loro disposizione per hackerare gli account personali dei cittadini. Se i ladri vengono a sapere che c’è una chiave da qualche parte nascosta, non si fermeranno fino a quando non l’avranno trovata”  – Tim Cook

 

 

Scarica l’ebook “Lavorare in smart working: modelli e tecnologie”

Compara le migliori soluzioni per lo smart working, impara come strutturare il lavoro e i team e migliorare la produttività della tua azienda nella sua prossima trasformazione digitale

    Dichiaro di aver letto l’INFORMATIVA PRIVACY ed esprimo il mio consenso al trattamento dei dati per le finalità indicate